lunedì 8 maggio 2017

ELEZIONI AMMINISTRATIVE 2017 - COMUNE di CARLOFORTE

Blog del gruppo Isola di San Pietro.
In questo Blog tutti potranno commentare, discutere, proporre e dibattere sui temi, le proposte e le idee che sono utili per migliorare il nostro paese e la nostra isola.
isoladisanpietro.biggio.net

3 commenti:

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  2. Condivido i propositi del nostro capolista Salvatore Biggio in toto con una sola riserva/domanda: il citato ex-museo del mare a Taccarossa che in verità non è mai esistito benché parzialmente restaurato e ristrutturato. Per quanto mi risulta (correggetemi se sbaglio) in questi locali ad oggi dovrebbero essere conservati (si fa per dire) tutte le antichità artigianali di Carloforte raccolte e amorevolmente restaurate dal fu Battista Pellerano, macellaio di Via Gramsci in pensione. Questo uomo ha dedicato anni al recupero di ricordi storici che sono stati asportati dalla sua campagna con destinazione Museo del mare. Al museo civico di Carloforte ho individuato solamente tre oggetti provenienti dalla sua raccolta (che riempiva un camion grande). Sono passati 18 anni dalla morte di Titto ed il museo del mare non è mai stato realizzato. Forse Taccarossa non è il luogo ideale per un museo del mare che dovrebbe invece trovare unna collocazione in paese o nelle immediate vicinanze in modo da essere raggiungibile a piedi dal pubblico.
    Per quanto attene all'utilizzo dei locali (finora chiamati museo del mare) a fini ricreativi e sociali ho diverse domande di approfondimento doveroso.

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  3. Museo del Mare a Carloforte
    Da tempo immemore esistono a Tacca Rossa delle costruzioni di ex-magazzini minerari.
    Una parte (ca. il 50%) è stata ormai anni fa restaurata e ristrutturata con la finalità di un Museo del Mare, senza che il progetto avesse mai avuto un seguito. Per quanto mi è dato di sapere (e correggetemi se sbaglio), all’interno della porzione restaurata dovrebbero essere ’stivati’ i tesori del lavoro di Battista Pellerano, un tempo macellaio a via Gramsci. Titto – così lo chiamavano in paese – aveva una conoscenza ed un amore senza pari per la storia della nostra isola sin dai suoi esordi (i Pellerano erano tra i primi 200-250 coloni a popolare questa terra al tempo totalmente disabitata). Sapeva raccontare tantissimi particolari storici affascinanti da pendere dalle sue labbra mentre parlava.
    Era un appassionato raccoglitore di attrezzi e cimeli antichi (anche mal messi) che custodiva in un locale della sua baracca a Calalunga e che, mano a mano, riportava a nuova vita e nuova luce. Ripuliva, riparava e restaurava tutto ciò che rimediava di ‘datato’ anche nelle isole ecologiche. Per noi che abbiamo preso possesso della nostra casa a fianco alla sua campagna nel 1989, la collezione che aveva racimolato rappresentava già allora ‘un museo’ di storia carlofortina e della pesca del tonno che ne è parte integrante. Titto aveva passione e santissima pazienza, raccoglieva e metteva a posto ciò che riusciva a trovare.
    Alla sua morte nel 1999, la vedova ed i figli donarono tutta la sua collezione senza riserva alcuna a ciò che sarebbe dovuto divenire il Museo del Mare. Venne un camion grosso a prelevare tutto ma sono trascorsi 18 anni da allora e di un Museo del Mare non vi è ancora traccia, salvo il nome a Tacca Rossa.
    Sono sinceramente preoccupata per lo stato in cui si troveranno i tesori Pellerano oggi, dopo tanti anni di immagazzinaggio senza alcuna cura. Sarei grata per un qualsiasi segno di speranza per la salvaguardia di questi oggetti da chiunque se ne possa e voglia incaricare.

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